QUANDO
Dall’11 al 14 aprile, le mostre dal 4 al 24 aprile 2019.
La geografia l’abbiamo quotidianamente con noi e in noi: la casa d’infanzia, i giochi, i luoghi della scuola, del primo bacio, del primo amore, del lavoro, delle vacanze e tanto altro.
Noi siamo geografia, anzi geografie – dello spazio, della terra, del mare e della mente. Ovviamente anche per il turismo, noi siamo geografia, a partire dalla localizzazione delle nostre vacanze.
Il coinvolgimento, originale perché già nella organizzazione, di un tour operator, ma anche di giovani e fresche menti, come di professionisti, teorici e pratici, del campo. Così si potrà sviluppare una comunicazione per illustrare come veicolare la virtuosità dell’alleanza tra geografie, cultura, turismi con UTOPIA in filigrana: le attività di Officine del Levante sono tutte volte agli obiettivi sopra citati, in particolare con il Festival delle Geografie e con Sapori Verticali, fuori stagione.
Escursioni sui sentieri, volti alla conoscenza del territorio, salvaguardato, protetto, manutenuto e recuperato, racconti e tecnologia, la valorizzazione dei prodotti, ricettività e ristorazione per tutti i gusti, ma fortemente legata ai prodotti locali, e alla tradizione, con un pizzico di innovazione, la cultura, l’allungamento della stagione mediante eventi di alto valore culturale, variata secondo i gusti e le necessità di cittadini e ospiti, il coinvolgimento dei cittadini, il recupero di beni comuni, lo studio della domanda, l’alta qualità dei servizi, l’accoglienza sorridente e partecipata, una comunicazione social, radio, tv, quotidiani, riviste specializzate etc.
A partire dall’intervento di Eugenio Bordoni, un tour operator specializzato, accompagnato da un Manifesto per implementare un modello con linee guida per turismi nuovi, di area vasta, per proseguire, a titolo meramente esemplificativo: con Philippe Daverio, un grande nome della cultura degli itinerari lenti alla scoperta di mille particolari architettonici, storici e culturali con il racconto; con Luca Mercalli, il più famoso meteorologo, con la necessaria resilienza dei luoghi per i cambiamenti climatici e gli efficientamenti necessari; con Ferruccio Giromini, un critico specializzato in fumetti con i luoghi dell’immaginario; con Carlo Degli Abbati, un geopolitico in grado di far comprendere il mondo con parole semplici, avendo metabolizzato centinaia di pagine su fatti e testimonianze, scritte e parlate; con Paolo Corti, con una inaugurazione geografica di un docente che testimonia la ricchezza formativa e professionalizzante della Fondazione Campus di Lucca e le attività ludico culturale di due città medie, Lucca e Viareggio, che le hanno portate alla fama e alla frequentazione, numerosa e qualificata; con Valentina Fiore, una manager recentemente passata dal pubblico al privato e che ha fatto miracoli, con le ricette per valorizzare luoghi storici considerati come beni produttivi nella loro essenza; con Fabrizio Barca, coordinatore di un progetto straordinario come il Forum Disuguaglianze e Diversità; con Christian Nicoletta, un documentarista che lavora con altri paesi; con Sergio Giudici, un fisico che ha sviluppato un metodo di divulgazione e di applicazione di concetti difficili a cose semplici; con Alberto Macrì, un professore di Liceo musicale che opera fornendo ai suoi studenti occasioni di lavoro e di riflessione a tutto campo; con Pierluigi Potenza, e la sua analisi sulle città resilienti; con Stefano Massini, uno storyteller in grado di raccontare qualunque cosa. E poi ancora: il Conservatorio Paganini di Genova, docente e studenti, con la ricerca di nuovi linguaggi tra suoni e luci; i Liguriani, la musica geografica, colta, popolare e trascinante; Moby Dick, campione dell’utopia in uno spettacolo teatrale; Chef Kumalé, uno chef con un menu geografico, mostre, geopolitica, escursioni accompagnate da Natura Teatro nella vallata e in mare con Rosa dei Venti… e molti altri, tutto ciò che fa attrazione e cultura.
Una ghiotta ricetta per turismi nuovi, sviluppato e applicato da tempo, non in modo coordinato e strutturato.
QUINDI, in sintesi e in conclusione l’utopia si declina in:
MUSICA con
- un professore di Liceo Musicale che ha saputo utilizzare relazioni anche internazionali in favore dei suoi studenti per farne una storia viva, integrata, con le prospettive di vita lavorativa e produzioni;
- la ricerca di nuovi linguaggi musicali con la musica elettronica del Conservatorio;
- la proposta di musiche antiche al profumo di geografia, in grado di appassionare e muovere chiunque.
CULTURA con
- la dimostrazione della gestione efficace di luoghi deputati, quali musei e palazzi si può fare cultura con rispetto e managerialità;
- itinerari lenti scoprendo architetture gioiello poco conosciuti;
- il re dell’utopia, Moby Dick;
- enogastronomia geografica, che spiega i luoghi.
GEOPOLITICA con
- uno sguardo globale allo stato del mondo, con una particolare attenzione all’Europa;
- un’analisi delle disuguaglianze e delle diversità e l’utopia di un mondo più equo e più giusto;
- una mostra di mappe immaginifiche e di mappe geografiche storiche.
IMMAGINARIO con
- Imperi illustrati verbalmente e visivamente.
CINEMA con
- Cinema e/è geografia.
TUTTO FA TURISMO con
- Presentazione di un manifesto per inno-turismi;
- Università per il turismo Campus di Lucca/Pisa, con i suoi studenti e il case study su Levanto e dintorni.