Ornella ha radici levantesi da parte di madre: Casella e una villa dalla Toscana, per fuggire dalle lotte tra guelfi e ghibellini ai tempi. Ma è torinese, anche nei modi signorili e cortesi. Vive Levanto in modo profondamente “bene”, specie negli anni cinquanta.

Ha una passione sin da giovanissima: disegnare i figurini. In un’epoca in cui i vestiti non si comprano in negozio e, in ambienti come quelli in cui vive, si fanno fare dalla sarta i vestiti, dalle modiste i cappelli, dagli artigiani biancheria, scarpe e guanti: lei crea e fa eseguire.

Ma è un mondo che vive il proprio tempo, per educazione e solidarietà. Per tradizione.

Ed è una conservatrice: di oggetti, di abbigliamento, di mobili. La sua casa ne è la perfetta sintesi, carica di arte di storia.

La famiglia di adozione con il matrimonio è tra le più importanti di Levanto, la cui vita si è svolta in molti rivoli di fratelli sorelle e cugini.

Giancarlo, il marito è un professore di storia e filosofia al liceo. Insegna al Doria a Genova, a Recco ed a Chiavari.

Ma il cuore è sempre levantese, aggiungendo quello della sua famiglia a quello della famiglia acquisita. Con la pensione decidono di trasferirsi definitivamente a Levanto.

Le giornate in sua compagnia, ora, sono un piacevole scorrere di racconti e scorrere degli sguardi e delle mani su tessuti d’epoca, lavori manuali originali e creativi. Di altri tempi e piacevolissimi.