La signora Carla
Carla nasce a Levanto in una famiglia di commercianti, da padre levantese e madre originaria di Bonassola, proprietari di un negozio di stoffe: da loro eredita la tenacia e la voglia di lavorare. Inizia infatti molto presto a portare il latte e, in seguito, si dedica al cucito con alcune amiche, con cui rimarrà in rapporti per anni.
Dalla madre del marito di Carla sua mamma, cuoca rinomatissima ed amatissima, a metà degli anni ’50, rileva e inizia ad occuparsi di una trattoria vicino alla pasticceria Bianchi, coniugando così la sua passione per la cucina con una personalità attiva e dinamica e portando con sé la figlia, che poi gestirà da sola un ristorante, prima denominata “Amici”, poi Carla, in piazza Staglieno, che all’epoca d’oro del Casinò ha nutrito tutti i grandi cantanti che vi si sono esibiti, con la gestione di Gino Paoli in particolare della fine egli anni sessanta.
Franco, fidanzato di Carla, si è intanto imbarcato su una nave da crociera, mancando quindi per lunghi periodi, ma adoperandosi per garantire a entrambi un futuro migliore.
Al suo ritorno, infatti, non mancheranno i soldi per comprare il terreno dove poi costruiranno la loro casa: oggi vi è ubicato l’albergo.
Carla e il marito si sono dunque costruiti una vita e un lavoro dal nulla, adoperandosi attivamente e con grande tenacia.
L’albergo Carla diventa in poco tempo uno dei migliori di Levanto: aveva un bar, un ristorante, era dotato di ascensore e di servizi in tutte le camere (in un’epoca in cui se ne aveva uno o due per piano).
In controtendenza, Carla ha lottato per anni in modo da mantenere le tre stelle e non ottenere la quarta: ciò infatti avrebbe implicato l’assunzione di più personale e di nuovi interventi sull’albergo.
Il suo lavoro non si limita però soltanto alla gestione dell’albergo, ma diventa ben presto direttrice di una scuola alberghiera, carica che mantiene per 7 anni. La sua didattica per la gestione di alberghi e cucina ha “creato” tutta una generazione di professionisti.
Ricopre inoltre l’assessorato al commercio e al turismo nel 1988, con la giunta Zoppi e si applica costantemente nella promozione di Levanto in Italia e all’estero.
Si reca perciò in Germania, in Svizzera e in America, dove le viene dedicato un articolo sul New York Times a causa della bontà dei suoi gattafin.
A questi ultimi, dedica anche un festival, ideato insieme a Rinaldo Del Bene.
Oggi lavora ancora per il suo albergo, facendo stupende torte.