Sapori & Storie Verticali 2021. Resoconto e rendiconto

In premessa pare opportuno sottolineare che il programma si è interamente realizzato, in ogni sua parte. E, di questi tempi, è già un risultato, piccolo ma significativo.

SAPORI & STORIE VERTICALI 2021 si presentava in versione MED: ecco le ragioni della scelta, perché Levanto – Tabarca via Tunisi?

Si parte da Levanto, seguendo le tracce di Francesco D’Arri, proveniente da Rio di Sesta Godano, Val di Vara, di professione marmoraro, artigiano del marmo in Levanto. Suo figlio Benedetto, nato e cresciuto fino a 12 anni in una famiglia non certo agiata, affidato a un armatore per fare il mozzo su una nave, fu verosimilmente preda di corsari tunisini.
Venduto come schiavo, ha la fortuna di capitare in una casa di gente perbene. Diventando musulmano, acquista la libertà e inizia la sua ascesa verso la fortuna e la reggenza, anche attraverso i suoi rapporti con il governatorato di Tabarca, in mano a famiglie genovesi. Per la sua conversione all’Islam, Matteo Vinzoni lo considera rinnegato e ne stabilisce una sostanziale scomparsa dai radar levantesi.

Da questa sintetica spiegazione, appaiono alcuni dei legami con Sapori & Storie Verticali:

  • il Mercato delle Eccellenze, a Levanto, vede la partecipazione di produttori, eroici, dalla Val di Vara fino a Sestri Levante;
  • la cultura tabarchina ha il suo “mittente” nella Repubblica di Genova, arriva a Tabarca per la pesca del corallo, passa poi per Tunisi, Carloforte e Calasetta, Nueva Tabarca per il rifugio dei tabarchini, sostanziando così un interessante giro del Mediterraneo, con tanta storia e tante storie, da far conoscere e da raccontare;
  • i Fumetti pubblicati da Officine del Levante: dal primo, su Matteo Vinzoni, nel 2018, fino al fumetto su Benedetto D’Arri, ossia Osta Muratto, Ustah Murad, in via di composizione da parte di Filippo Gariglio (già autore di Netiquette, con Monsignor Dellacasa tornato ai giorni nostri per parlare ai ragazzi, con i fumetti, di buone maniere su internet) per la pubblicazione prossima.

Dal 15 al 17 ottobre 2021 a Levanto, abbiamo raccontato la storia e le storie di:

  • Benedetto D’Arri, insieme alla presentazione del Festival con Laura Canale e all’inquadramento storico sulla Repubblica di Genova e la Compagnia Bonassolla con Federica Schiaffino, parlando delle sue fortune commerciali, che non corrispondono proprio all’etica attuale: riscatto di schiavi preda di corsari tunisini (in un circolo vizioso?), con il riscatto della Repubblica di Genova e della Compagnia di mutuo soccorso di “Bonassolla”; sa farsi apprezzare per le sue doti diplomatiche e di intelligenza e con molto lavoro e pazienza diventò Dey, non ottomano, in Eyalet. Senza ma dimenticare la famiglia levantese, che inserì nei suoi commerci, lavorando con Tabarca, con il cui Governatore operò a lungo. Finita la missione corallo – non sarà sfuggito che il corallo è spuntato nel logo di Sapori – la famiglia Lomellini lasciò a Tabarca i coloni, che trovarono rifugio a Tunisi dove il Bey trovò loro lavoro e casa, come fecero poi i Savoia e i re di Spagna, con l’isola di San Pietro e Nueva Tabarca che furono lasciate ai tabarchini che ne hanno saputo mantenere usi costumi lingua e cucina;
  • Monique Longerstay, archeologa e storica belgo-tunisina, massima esperta di tabarchinità, venuta da Parigi a raccontarci la storia e cultura, come si è evoluta nello spazio e nel tempo, dal seicento tunisino ottomano al riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità, in corso all’Unesco;
  • Sergio Rossi, autore di un libro di cucina tabarchina, in cui ha ritrovato molte tradizioni della cucina ligure, che si definisce cucinosofo, e la definizione non ha bisogno di spiegazioni: storia filosofia e cibo. Perfetta la cultura gastronomica dei tabarchini per estrinsecare questo principio: la fusione tra tradizioni genovesi e cucina tunisina, trasportata in Sardegna e in Spagna. Nel programma di Sapori & Storie Verticali domenica sera dalla teoria si passa alla pratica: il menu della cena è stato composto da Antonella e Alberto Zanone di Osteria Cantarana, con Vittorio Castellani, gastronomade conosciuto come Chef Kumalé e Sergio Rossi stesso;
  • Vittorio Castellani Chef Kumalé, gastronomade, che all’Osteria Cantarana ci consente una dimostrazione pratica e teorica della tavola mediterranea, dai meze al dessert: Vittorio Castellani da trent’anni gira il mondo e non c’è paese di cui non conosca i segreti della cucina. Qui a Levanto presenterà i meze tradizionali della cucina mediterranea e una serie di piatti e bevande tipici comuni a molti paesi, unendo Liguria, Sardegna, Tunisia e Spagna;
  • l’Osteria Cantarana, di Antonella e Alberto Zanone, un piacere non solo per le papille: una chef operosa, sempre pronta e aperta alle novità, che ha saputo crescere nel tempo per offrire ai suoi clienti piatti tradizionali con un tocco di novità e un espertissimo di vini dall’eloquio professionale e simpatico;
  • Mirna Kassis Ensemble, con la musica inconfondibilmente mediterranea, con un trio di musicisti esperti come il polifiatista Edmondo Romano, il chitarrista Alaa Alshaer, già ospiti del Levanto Music Festival con la sua world Music e il gruppo Al Raseef, mediterraneo e il percussionista Luciano Ventriglia. Mirna, da Damasco, reduce dal Viaggio della piccola Amal, profuga siriana, il 19 settembre ha fatto una delle tappe prima della conclusione londinese a Sanremo;
  • la voce suadente di Vittorio Ristagno in un reading preparato da Fausto Cosentino, sulla “cucina di Omero”, raccontata dallo chef di Ulisse: surrealismo poesia e golosità, con il cuoco di Ulisse, che ad ogni tappa del viaggio del suo datore di lavoro, illustra una ricetta… omerica. Divertimento, gustoso e itinerante;
  • Pier Guido Quartero con la sua trilogia tabarchina e la storia di Genova e il corallo;
  • Fiorenzo Toso, linguista e innamorato di Tabarca, di Carloforte e Calasetta, ove ancora oggi parlano ligure. Parlare di Tabarca senza di lui sarebbe un ossimoro. Recentemente insignito della cittadinanza onoraria di Carloforte, linguista e professore all’Università di Sassari, uno dei pochi effetti negativi dell’insegnamento universitario in presenza, da Sassari è presente solo in collegamento video per parlarci della tradizione linguistica tabarchina.

Tutto ciò a Levanto, dal mare a piedi e in bici con le escursioni del mattino, diverse da ogni altra:
in bici, in affitto o personali, autotrasportate, con una guida archeologo grande amante e conoscitore dei luoghi e delle loro storie;
in barca, con un capitano che conosce per nome ogni granello di sabbia e ogni pietra da Sestri a Spezia, che vi conquisterà con la sua semplicità, la sua genuinità, la sua cultura, la sua conoscenza, sapienza e generosità;
a piedi, non solo un’escursione, ma un accompagnamento di storie del mesco (sabato e domenica mattina) fino al Podere Case Lovara, ove si svolgevano le giornate d’Autunno del FAI, di cui il podere è uno straordinario recupero di patrimonio, oggi ben gestito da un manager coraggioso e della botanica spontanea venerdì mattina.

Con Radio San Pietro e Radio Levanto Val di Vara, due radio di comunità a confronto, con le dirette streaming in comune. Da Carloforte, di cui Fiorenzo Toso è cittadino onorario, con un radiogiornale in tabarchino, una cura stupefacente per le tradizioni della tabarchinità;

Con il Mercato delle Eccellenze in Piazza del Popolo, piccolo ma significativo, con produttori e artigiani che hanno presentato i risultati della loro fatica agricola quotidiana. Territori ardui, con un grande senso della verticalità, sono la rappresentazione plastica di Sapori e storie verticali. Le loro storie le trovate su YouTube, registrate l’anno scorso in cui il mercato fu virtuale. Delle loro attività colpisce sempre la realizzazione di unione tra tradizione e innovazione. Segreti tramandati, voglia di perpetuarli, oggi.

La manifestazione si è svolta con il supporto imprescindibile de:

  • l’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione la cortese sapienza amministrativa dei suoi uffici, le sedie e l’Ufficio tecnico con i suoi operai;
  • il prestito di tavoli, dagli alpini e dalla società sportiva;
  • la sponsorizzazione del Park Hotel Argento e dell’Osteria Tumelin;
  • il patrocinio del Comune di Levanto, del FAI la Spezia e di Regione Liguria, che ha supportato con la comunicazione istituzionale;
  • il media partner Radio Levanto Val di Vara che ha organizzato il ponte tra radio con Radio San Pietro di Carloforte, espressione della comunità tabarchina;
  • il supporto logistico di Tam Tam;
  • la cooperazione di Ebikein, Natura Teatro e Rosa dei Venti Boat Tours per le escursioni.

La manifestazione è a totale carico finanziario di Officine del Levante, ora: quindi spese ridotte all’osso, dedicate al concerto, alla logistica, alla consulenza dello chef, alla voce recitante, all’ospitalità e al viaggio alla cena, per un totale di 3000 €.