Il babbo incontra qui a Levanto, a 56 anni, quando pensava di godersi tranquillità e frutti del suo, Igea, donna intraprendente e tenace, che gestisce un ristorante, con grande sapienza e piglio manageriale.

Il papà ha molti terreni coltivati ad Acqua Dolce. Igea inizia con un negozio di alimentari, tipo spaccio e un ristorante, che gestirà fino a quando la salute glielo permetterà. L’idea del campeggio è sua ed estremamente di avanguardia per il paese: porterà il nome della famiglia finché Alba, una volta che dovrà subentrare nella gestione, non lo chiamerà con il nome della località in cui si trova.

Il numero dei campeggiatori, nel tempo, triplica. Molti dei frequentatori della prima ora ancora oggi sono fedeli. Naturalmente oggi sono più numerosi i camper rispetto alle tende e grande è la frequentazione di stranieri.

Gli ampliamenti che avrebbero tradito la natura del “camping più vicino al mare” sono stati riflettuti e non eseguiti.

Il consorte Marco ha avviato una grande azienda agricola, ampliando e riportando le terre alla primitiva destinazione.

Le figlie sono oggi attivamente impegnate nella gestione sia del camping che dell’azienda agricola; la minore gestisce anche una enoteca situata in una delle più belle piazzette levantesi, in un locale mirabilmente recuperato. Frequenta anche iniziative enologiche nello spezzino, grazie ad un pulmino Volkswagen d’epoca adattato a wine bus. Con grande successo.